C'è luce e luce…
Per questo occorre un'illuminazione che faccia distinzione tra verità e inganno, ma non voglio partir dalla solita e assodata ragione, ma dall'altra radice che non fa tanto opinione: l'istinto primordiale. Se esso ci permetta di far discernimento vediam per un momento la fragile questione. Ed è proprio questa, la sua fragilità, il punto di forza dell'istinto. Infatti la ragione non solo fa la distinzione di verità, ma appare nobilmente distinta di autorità; e se questa è da un lato certezza, diventa anche ingannevole autorevolezza. Mentre l'istinto, che per nulla si è mai distinto né in nobiltà né in verità, appare nella sua radice molto originale e profondo, dove attingere il succo e la concentrazione della verità in origine, nel suo grembo, nel seno stesso della luce: il buio totale. Da qui infatti possiamo risalire insieme con ciò che è distinto e con ciò che è d'istinto il percorso umano, per applicare di volta in volta la nostra illuminazione verso l'infinito e l'universale questione luminosa e illuminante. Il percorso dall'alto che viene dal distinto certo non ci tocca nel vivo come invece ciò che viene dal basso e d'istinto; ma mentre dall'alto dobbiamo solo cedere e aver certezza e stop, dal basso risalendo possiamo accedere e condividere il percorso, a pausa, in autogrill di piacevole ristoro spirituale, morale, umano, e tutto ciò illumina l'uomo d'istinto rendendolo luminoso e distinto.
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