Il paradosso sta proprio in questo: è non credibile, ma è vero! Quello che non è da credere, è da vivere! Ciò che non riesco a capire, lo vivo già! Il non credere in questo caso ha superato il credere! Il vero ha trasformato in sé quello che appariva non vero! L'ha adottato, assimilato, recuperato, rigenerato, riabilitato! Si è aperto un varco nel muro che non permetteva al non credibile di essere vero, e si sono riconciliati! Meraviglia e stupore ai nostri occhi! Ciò che non vedevamo va d'accordo con quello che vedevamo e toccavamo. Dal procedere a tastoni si va ora a passo sicuro, rincuorati. Son quasi gemelli, l'incredibile e il vero, se li guardiamo col paradosso. L'incredibile è stato assunto a verità, e il vero non ha disdegnato di curvarsi fin giù a lui per aiutarlo a rialzarsi, da dove chi non gli aveva creduto lo aveva abbattuto. E tutto è avvenuto in dono, non per merito di qualcuno, e anche questo è un allegro paradosso: senza alcunché addosso, l'incredibile, povero e nudo, ridotto all'osso, viene accolto nella casa del vero e proprio, di chi ha, di chi è di più, e ora condivide e lo sente fratello, gemello, una metà di sé. E' proprio vero, e questo è incredibile!
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