Ho in serbo tante cose per me e per te, ma subito non mi esprimerò, in quanto ancora non so distinguere quelle da tenere per me e quali da offrire a te. La mia buona intenzione richiede attenzione, abbi pazienza. Intendo conservare intanto al meglio queste cose, ma ho anche paura che cresca la muffa o che passino oltre il tempo presente e non servano più. Pazienza e urgenza mi sveglian coscienza ma quella mi dice ancor di tacere. Rimango in attesa e mi metto in riserva, in serbo me stesso ancora io ho. Vorrei far uscire da me ora il meglio ma poi se rovino chissà che sarà. Rispondo a me stesso che non è ora, va meglio di allora ma non siamo già. Intanto ora ammetto che cresce di getto la forza e la voglia di dir tutto a te. Rispondo a me stesso di quel che decido, se non per inciso, perché siamo in tre. Non sono sol io, ci sei anche tu, e poi tra di noi questa servitù: è quel che doveva servire a me per mostrare a te, ma che devo servire e serbare ancora così. E così, tu non puoi ancora avere da me quel piacere che voglio per te. Ho in serbo qualcosa che ormai più non serve perché, servendo, al comando s'è fatta per noi.
Serbar nella vita e non mai osare farà comandare tutt'altro che te.
Serbar nella vita e non mai osare farà comandare tutt'altro che te.
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