Ci sono tante cantiche religiose e mistiche che nella storia hanno venerato con voci elette e melodiche la santa Vergine, ma mi hanno affascinato queste due in particolare, che poi, in verità, non giungono affatto dal mondo religioso e sacrale, anzi forse proprio dal contesto più inadatto, almeno apparentemente. Comunque, mi hanno aiutato a rivolgermi meglio a Lei, con più libertà, senza mancarle di rispetto, e con più amore, senza spingere più di tanto la loro interpretazione e non andando oltre il testo citato.
Ma veniamo alla prima:
Questa mattina mi sono alzato
O bella ciao, bella ciao
Bella ciao ciao ciao
Questa mattina mi sono alzato
Ed ho trovato l'invasor.
O bella ciao, bella ciao
Bella ciao ciao ciao
Questa mattina mi sono alzato
Ed ho trovato l'invasor.
Un saluto mattutino a Lei, la prima cosa: a Lei mi rivolgo; "bella", racchiudendo Lei la bellezza; "Ciao", come amica, vicina a me. Le ricordo subito di venirmi in aiuto, perché all'inizio della mia giornata già l'"invasor" demoniaco è in atto. Aiutami. Saluto, venerazione, devozione, affidamento e richiesta di protezione in poche righe.
Passiamo alla seconda:
La chiamavano bocca di rosa
Metteva l'amore, metteva l'amore
La chiamavano bocca di rosa
Metteva l'amore sopra ogni cosa.
La chiamavano bocca di rosa
Metteva l'amore, metteva l'amore
La chiamavano bocca di rosa
Metteva l'amore sopra ogni cosa.
Un segno richiamante a Lei: la rosa, accostata alla sua parola: dalla sua bocca escono parole come rose. Che si pongono delicatamente sopra ogni cosa. Una stupenda definizione mistica della Vergine.
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