Dopo il pranzo, Papa Cisto soleva fare un po' di passeggio interno tra le sale vaticane, un po' per svagarsi, un po' per non fare subito il suo pisolino. Quella mattina, i ragazzi alla messa gli avevano portato in offerta un cesto con i doni simbolo dei loro giochi; era quella cesta ora riposta là in fondo al corridoio, e lui si era avvicinato per curiosare un po' e vedere che ci avevano messo. Giocattoli e apparecchi video elettronici a lui non tanto consoni, tanto meno le bambole. Ma rovistando ancora un po', ecco attirare il suo sguardo là in fondo al cesto un tubetto che gli ricordava qualcosa, sì, quell'atmosfera di lui da piccolo… Lo prese con delicatezza, lo baciò, lo aprì, estrasse e soffiò...e gli parve subito di entrare nel mondo dello spirito creatore insufflatore. Una bolla di sapone fece capolino e si innalzò un poco, poi puff, scoppiò davanti a lui. Ne soffiò un'altra, e insieme l'accompagnò con il fiato su di lei lungo quella sala, dove Arazzi e Curiazzi parevano apprezzare quel gioco di bimbi. E poi, altre, e altre ancora, e anche lui a saltellare accompagnandole nel loro vagare, giocando con loro, tra un puff di loro e un soffio di lui. Finchè giunsero alla fine della sala, dove il Crocifisso alla parete sembrava attendere. E una bolla fluttuò delicatamente al volto di Gesù e...puff! Papa Cisto si bloccò, ma il Cristo subito lo consolò: "E' da tanto tempo che non mi davano una rinfrescata!". E gli sorrise. Già - pensò Papa Cisto - in questo ambiente così polveroso e secco, ci voleva proprio una bolla di frescura!
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