Anche se subito si può pensare a un grido di guerra, quella del caricare è un'azione che fa parte di ogni settore della nostra vita. Andare quindi non solo alla carica contro il nemico, ma anche aver carica giusta per creare amicizia o incontrare ben un già amico. Ma anche personalmente, quando diciamo a noi stessi che dobbiamo deciderci, darci una mossa, non è come dire a noi stessi: su, alla carica, diamoci un po' di energia, ricarichiamoci, non lasciamo esaurire la nostra energia vitale? Ricaricarsi è tonificarsi, purificarsi, andare a prendere la giusta carica, e non una scarica che ci mandi in tilt. Infine, anche il settore religione non fa eccezione: andare alla carica verso qualche santo, verso quel dio che alla richiesta nostra fatta con la nostra energia deve ricaricarci; oppure glielo chiediamo con l'energia totale, a pieno carico: quella che in altre parole è la concentrazione, che se spinta al massimo fa più male che bene alla religione. Fanatismo e settarismo ne sono le conseguenze. E qui allora torniamo al primo significato: quello dell'attacco dei soldati blu contro gli indiani. "Alla carica!...". Sta di fatto che nella vita quotidiana questa è l'unica interpretazione della quale siamo coscienti, e che in concreto non ci toccherà mai; mentre le altre interpretazioni, quelle delle quali siamo incoscienti ancora, ci fanno agire alla carica di noi stessi, degli altri e del mondo intero, pensando di ottenere vittoria, ma ne veniamo spesso sfiancati, abbattuti, sconfitti e annientati.
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