Ora sono ancora piccolo, sì. Mi tocca sottostare ed essere un tuttofare. Ma ancora qualche anno, e poi, sì, anch'io farò il boss. Non mi va di dover sempre obbedire e mai comandare. Chi credete che sia? Il figlio della serva? Eh, no! Bisogna imparare a vivere, oggi, e non lasciarsi calpestare. Voglio avere un comando, una squadra a mio servizio, nel gioco, negli affari, nel potere, nel godere. Vedo tutto attorno a me che procede in avanti, e io non voglio restare indietro, essere scartato e disprezzato, perché sono più piccolo di loro. Aspettate ancora un poco, e vedrete che vi farò pagare tutto quello che avete fatto pagare a me, anzi ci metterò anche gli interessi. Intanto mi tocca star qui a imparare cose che non potrò mai sopportare: la storia delle ingiustizie, delle prevaricazioni, delle cose che non si possono mai sistemare, delle crisi continue in tutti i settori: meno soldi, meno valori, meno onori! Ma quando farò io il boss, farò giustizia e sistemerò tutto, per quanto mi riguarda. E sono certo che darò aiuto, lavoro e sistemazione a tutti quelli che adesso vanno in giro disperati e oppressi! Farò il boss della giustizia, farò lo sceriffo senza stella. Senza, sì, perché se dovessi seguire le regole, mai diventerò boss, resterò il solito pirla. Ma le cose cambieranno; intanto, mi tocca svolgere il compito ingrato della maestra: "Cosa significa per te essere un cittadino...Ragazzi, vi raccomando, scrivete questo tema con il cuore, prima che col pensiero!".
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