Un giorno ha visto accanto alla strada un grosso macigno, e il fatto di essere a piedi me lo ha fatto considerare con attenzione più del dovuto. Mi sono avvicinato e l'ho esaminato, anzi gli ho parlato, come fosse una pietra sacra, proprio come quella degli uomini preistorici. Gli ho chiesto: ma tu emani energia o sei senz'anima, senza vita, proprio come ora ti vedo? Il tuo essere così solido è dovuto solo alla tua conformazione o anche a una formazione, al fatto che sei levigato dall'acqua della pioggia, dal vento che ti sfiora e ti accarezza e dal sole che ti abbronza e ti fa assumere quel rivestimento da pelle umana? E che senso ha il tuo esistere, se non hai vita in te e non servi a nulla, se non a stare al lato di questa strada, e prima forse nascosto dalla foresta? Fammi sentire che hai presenza o se c'è solo assenza in te, fammi scoprire il sacro di te per il quale tanti popoli ti hanno considerato più di un semplice masso. Pietra sacra, pietra di ostacolo, di inciampo, pietra da essere lavorata o scolpita ad arte, che sei? Magari - se ti consideravano sacra - incarnavi qualche spirito forte, e forse ancora potresti richiamare qualche anima in te o uno spirito, più o meno buono. Forse sei stato considerato potente per il tuo rotolare dal monte, prezioso per il tuo essere scolpito, grande per la tua stabilità e il tuo essere posto a difesa o ad offesa per l'umanità, o per essere la base dei suoi sacrifici immolati... Sorrido. Che discorso ti ho fatto...ora ti lascio. Però, a pensarci bene, certo un'energia la devi avere per forza: guarda quante cose hai suscitato in me!
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